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Cum Grano Salis

Riflessioni di una Contabile su temi Economici e Finanziari di MONICA VITALI

COME CALCOLARE QUANTI SOLDI TI SERVIRANNO PER LA PENSIONE

COME CALCOLARE QUANTI SOLDI TI SERVIRANNO PER LA PENSIONE

Quando si avvicina il momento della pensione alcune domande nascono spontanee nelle mente delle persone: mi basteranno i soldi che prenderò? Quanto dovrò risparmiare prima di andare in pensione per integrare l’assegno pensionistico? E’ sostenibile il tenore di vita che vorrei avere?

E’ opportuno allora cercare di fare due conti, già alcuni anni prima del fatidico momento del ritiro.

 

LA PENSIONE INTEGRATIVA

Con il metodo contributivo in vigore dal 1996 la pensione che si percepirà sarà pari ai contributi versati. L’assegno calcolato in questo modo sarà più basso rispetto alle precedenti pensioni retributive conteggiate sulla base degli ultimi stipendi percepiti. Si rende così necessario, possibilmente dall’inizio del proprio percorso professionale, accantonare una quota aggiuntiva del proprio stipendio in un fondo pensione per avere una pensione integrativa, usufruendo dei benefici fiscali.

 

IL SITO DELL’INPS

Fatta questa premessa il primo passo per capire quanto accantonare per la pensione è andare nel sito dell’INPS e verificare il proprio montante accantonato, la data della pensione prevista e il tasso di sostituzione. Mediamente Ia pensione che verrà erogata per i lavoratori dipendenti sarà fra il 70% e l’80% dell’ultimo stipendio percepito, sempre che abbiano avuto un percorso professionale completo senza “buchi contributivi”.

Bisogna pertanto capire come fare per colmare la differenza rispetto allo stipendio attuale.

 

L’ANALISI DELLO STILE DI VITA

Innanzitutto è opportuno analizzare le entrate e le uscite almeno degli ultimi 3 anni.

Per fare questo è necessario importare gli estratti conto bancari e delle carte di credito in excel e riclassificarli, dividendo le entrate e le uscite annuali per categoria.

Da una parte avremo i redditi da lavoro, da capitale, assegno integrativo, rendite varie, ecc, dall’altra avremo le bollette, i pasti, l’abbigliamento, il mutuo, le assicurazioni, le spese sanitarie, ecc

Dopodiché si cercherà di prevedere quali uscite si taglieranno automaticamente con il pensionamento e quali invece si aggiungeranno.

 

IL RAPPORTO FRA SOLDI E TEMPO 

Nella nostra società esiste un rapporto inverso fra soldi e tempo.

Più tempo si ha a disposizione e più si possono attuare dei risparmi. Quando invece se ne ha poco ci si deve rivolgere al mercato per acquistare beni e servizi che non si riescono a produrre autonomamente.

Avere più tempo a disposizione significa poter dedicare più tempo a cucinare, a farsi qualche lavoretto in autonomia, o a cercare le offerte nei supermercati.

Cibi da asporto, lavanderia, parrucchiera ovvero tutto ciò che si comprava all’esterno può ritornare all’interno dell’economia familiare in autoproduzione.

Anche l’abbigliamento sarà una voce di spesa più bassa (soprattutto per le donne) perché necessiteremo di meno vestiti, e probabilmente anche di meno carburante per l’automobile.

Con maggiore tempo a disposizione si potranno controllare con più attenzione le spese dei viaggi, delle bollette o cercare fornitori alternativi e più economici per i beni o servizi che utilizziamo.

Altre spese però si aggiungeranno, ad esempio bisognerà considerare maggiori uscite per visite mediche o medicine legate all’aumento dell’età.

 

LE FONTI DI REDDITO ALTERNATIVE

Dopo aver analizzato le uscite è necessario valutare anche le entrate.

Ci saranno altre fonti di reddito oltre la pensione?

Per esempio vanno valutati i redditi da investimento, e il loro andamento nel tempo: saranno più alti perché avrò accumulato una cifra maggiore negli anni precedenti alla pensione o più bassi perché dovrò erodere il capitale accumulato e quindi anche la sua rendita?

Se sono stato dipendente o professionista cesserò completamente la mia attività o potrò continuare a tenere (o aprire) una partita IVA per integrare la pensione?

Ho abilità manuali che mi permetteranno di arrotondare con lavoretti e creazioni artigianali?

Avrò tempo finalmente di affittare a studenti o turisti la casetta da ristrutturare che mi ha lasciato in eredità la prozia?

Tutte le fonti di reddito aggiuntive sono da scandagliare e valutare, facendo un’analisi del rapporto costi/benefici delle attività parallele.

 

RENDITA O PORTAFOGLIO ELETTRONICO?

Fra le fonti di reddito in entrata va considerata anche l’eventuale rendita della pensione integrativa.

Molte persone al momento del pensionamento anziché scegliere la rendita preferiscono ricevere tutto il capitale per avere una maggiore elasticità finanziaria e gestirselo in autonomia.

Tuttavia va considerato che spesso c’è una resistenza psicologia ad intaccare il capitale accumulato. Una soluzione intermedia potrebbe essere quella di accantonarlo in portafoglio digitale e girare nel proprio conto ogni mese la rendita che si desidera.

In questo modo non si cede nemmeno alla tentazione opposta, ovvero di utilizzare subito tutto il capitale.

 

IL COSTO DELLE ASSICURAZIONI

Una particolare attenzione necessita l’analisi delle polizze assicurative.

Con l’aumento dell’età aumentano le probabilità di infortuni, malattie e mancata autosufficienza.

E’ opportuno pertanto valutare il costo annuale della copertura di questi eventi nefasti per assicurarsi con una cifra relativamente bassa la copertura di situazioni in grado di minare alle basi la nostra solidità finanziaria e quella dei nostri eredi.

  

L’ASPETTATIVA DI VITA: COME FARE I CALCOLI PRECISI

Una volta che si hanno in mano tutti i numeri vanno fatti i conteggi complessivi considerando l’aspettativa di vita.

Nell’incertezza è l’unico parametro che possiamo tenere in considerazione per fare una proiezione futura.

Si può prendere come riferimento quella che utilizza l’INPS per calcolare l’assegno pensionistico, in modo da essere allineati con la pensione.

Successivamente si prendono le entrate stimate moltiplicate per gli anni che passano dal giorno del pensionamento all’anno dell’aspettativa di vita. Stessa cosa per le uscite, considerando come varieranno nell’arco dei circa 20 anni successivi. La differenza è il gap da colmare con i risparmi che avremo accantonato prima del pensionamento.

Se qualcosa non torna bisogna rifare i calcoli cercando di aumentare le entrate previste o ridurre le uscite stimate.

 

TROPPO COMPLICATO?

Qualcuno arrivato a questo punto avrà già storno il naso o gettato la spugna.

“Uffa, troppo complicato. Ma perché devo fasciarmi la testa anzitempo?”

Se volete vivere a caso prego, fate pure, nessuno vi obbliga a pianificare tutto.

Dico solo che un minimo di progettualità, di cognizione di causa, di verifica (possibilmente per iscritto) degli obiettivi che ci si vuole dare e dello stile di vita che si vuole mantenere negli ultimi anni di vita male non fa.

Poi ci deve essere sempre spazio al caso, all’imprevisto, all’imponderabile perché la vita, per fortuna, è fatta così.

Ma almeno fatevi uno schema. Così se anche lo disattenderete o lo buttate all’aria almeno sapete a cosa avete rinunciato.

 

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