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Cum Grano Salis

Riflessioni di una Contabile su temi Economici e Finanziari di MONICA VITALI

QUANTO COSTANO LE SCELTE NON FATTE?

ASCOLTA IL PODCAST A QUESTO LINK: Quanto costano le scelte non fatte?

Costo delle scelte non fatte

L’altro giorno mentre guidavo riflettevo se compiere o meno una scelta con un certo livello di rischio che non mi andava di affrontare.

Tutto a un tratto ho pensato alla situazione opposta, ovvero a quanto mi sarebbe costato in termini monetari ed emotivi non fare quella scelta.

Credo che non sempre ci facciamo questa domanda se non per le decisioni veramente importanti della vita, personale o professionale. Solo in alcuni casi valutiamo tutti i pro e i contro e tutti i costi e i benefici monetari. Per le scelte meno strategiche o che non comportano un’uscita di cassa ci si sofferma spesso solo sulla soluzione più “attiva”.

Anche nelle aziende non vedo una grande propensione a ragionare in questo modo, semplicemente perché, come ho scritto più volte, è molto più semplice misurare quello che comporta una uscita di cassa piuttosto che valutare l’impatto che avrebbe non affrontare una certa spesa.

Esiste quindi un limbo di “non scelte” che affastella le nostre vite personali e professionali e che non viene adeguatamente soppesato.

 

COME SI FA A FARE IL CALCOLO?

Sarò fissata ma io penso sempre che il solito foglio di excel può venirci in aiuto per prendere la decisione corretta, ovvero mettere in colonna entrambe le ipotesi.

Se si tratta di una scelta finanziaria bisogna elencare le uscite che si sostengono con la scelta ma anche quelle che si sostengono nel non scegliere. Perché sembra sempre che non scegliere sia la via più economica ma non è affatto detto che sia così.

Ad esempio bisogna valorizzare anche le azioni che non hanno un impatto monetario come:

  • il tempo impiegato da tutta la struttura,
  • l’aumento del livello di complessità,
  • l’impatto sulle relazioni fra le persone,
  • tutti i costi nascosti che si annidano con ripercussioni più o meno lontane della scelta mancata o della scelta spostata nel tempo.

Chi deve prendere decisioni strategiche dovrebbe avere l’attitudine a fare questo tipo di ragionamento di fronte a qualunque tipologia di scelta. La decisione che comporta una spesa immediata spesso è quella più impopolare, che ci mette in cattiva luce di fronte a chi ci deve valutare e che solitamente lo fa su parametri immediati e tangibili. Invece dietro ad alcuni ”risparmi” se si va a scavare ci si accorgere che nel medio periodo si spende ben di più.

Nella vita aziendale come nella vita privata bisognerebbe aver il coraggio di valutare tutti le facce delle medaglie, traducendo quanto più possibile le possibili alternative in valori monetari anche se non vengono sostenuti, e ponderando bene tutti gli aspetti emotivi.

Ma soprattutto bisognerebbe cercare di allungare il più possibile l’orizzonte temporale di riferimento, perché ciò che può essere conveniente da qui a un anno non è detto che lo sia da qui a 10 anni.

 

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