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Riflessioni di una Contabile su temi Economici e Finanziari di MONICA VITALI

SUPERBONUS ED EDILIZIA MORDI E FUGGI

Superbonus ed edilizia mordi e fuggi

 

La nascita e la chiusura di nuove società è un fenomeno che caratterizza il settore dell’edilizia, ma i Superbonus degli ultimi anni hanno accentuato questa tendenza.

Il Sole 24 Ore ha recentemente affrontato l’argomento evidenziando come negli ultimi 6 mesi sono nate 11.563 imprese nel settore dell’edilizia privata, più di 60 al giorno. La nascita di nuove aziende supera del 50% il valore già in crescita registrato nella seconda metà del 2020.

Dentro a questo numero ci sono le aziende “riconvertite”, ovvero quelle che nel loro oggetto sociale avevano attività di macelleria, autotrasporto o erano imprese agricole, che si sono recentemente trasformate in imprese edili.

Quali sono i rischi di questa continua fioritura di società edili?

 

PROBLEMI ORGANIZZATIVI

Il principale problema è che molti soggetti “mordi e fuggi” non hanno la struttura, la preparazione e la capacità produttiva specifica del settore. Spesso sono stranieri che decidono di mettersi in proprio aprendo una partita IVA.

Se non hanno una cultura di impresa sono destinati a sparire nel giro di poco tempo. Ma nel frattempo possono fare danni legati a truffe o lavori non eseguiti senza avere tutti i criteri necessari.

Purtroppo il fenomeno si ritiene connaturato ad un settore strategico per la ripresa e per la conversione energetica, difficile da a normare per la complessità e per i tanti interessi che ci sono dietro.

Gli ispettori tecnici che vanno sui cantieri a fare i controlli sono insufficienti. Per negligenza o per scelta. Anche il Presidente Draghi ha recentemente sottolineato che si è voluto costruire un sistema con pochi controlli, come a ribadire che è stato l’interesse di più parti a portarci in questa situazione.

 

PROBLEMI DI SICUREZZA

L’improvvisazione e la mancanza di cultura d’impresa portano inevitabilmente a problemi di sicurezza.

Il personale non sufficientemente formato e la fretta di concludere i lavori entro i termini stabiliti dai bonus fiscali aumentano enormemente il rischio infortuni.

Ma il problema riguarda anche i materiali non conformi. Mancano i ponteggi, i costi di montaggio e noleggio sono cresciuti, per cui si importano illegalmente dai paesi dell’Est o dalla Turchia senza bollettino di conformità del Ministero e spesso con scarsa qualità. E così diminuisce ancora di più la sicurezza.

 

LA QUALIFICAZIONE

Oggigiorno serve una qualifica per fare qualunque cosa, anche per fare il parrucchiere. Perché nell’edilizia non viene richiesto nessun attestato di formazione?

 

LE LITI CONDOMINIALI

L’amministratore del mio condominio qualche giorno fa ha presentato le dimissioni. Mi ha detto che le dimissioni sono dovute “alla complessità della materia dei Superbonus che negli ultimi 2 mesi sta variando in continuazione, e che sta mettendo a dura prova la mia capacità di sopportare lo stress”.

Un peso l’hanno avuto anche i condomini solerti e polemici che in assemblea hanno sempre da dire su tutto e su tutti. Ma immagino che le tensioni ci siano in tutti i condomini di Italia che si sono buttati sull’esecuzione dei lavori. C’è da scommettere che le cause civili legate alle liti con le imprese costruttrici esploderanno nei mesi a venire mettendo ancora più in crisi i Tribunali.

 

UNO SGUARDO AL FUTURO

Probabilmente con il tempo alcune delle criticità evidenziate verranno migliorate con la normativa o con la tecnologia.

Il settore dell’edilizia, che spesso ha fatto da traino alla ripresa, deve imparare a lavorare bene anche per la propria immagine. Fare in fretta a discapito della qualità porta a conseguenze che si manifesteranno ancora di più nel lungo periodo.

Gli incentivi fiscali per un tempo così corto non aiutano a migliorare la qualità del settore. Ora che il re è nudo speriamo che ci sia una spinta alla modernizzazione e soprattutto da controller mi auguro che nasca l’attitudine a misurare le prestazioni in trasparenza per poterne alzare il livello.

 

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