L’invito mi è arrivato tramite Linkedin, e mi è parso subito allettante: venerdì 1 luglio 2016 a Rimini, in occasione della “Notte Rosa”, si teneva un momento tutto dedicato alla donne che vivono il mondo digitale, giorno dopo giorno, con passione. 18 interventi di 20 minuti ciascuno in mano a professioniste del settore con contenuti di altro livello. Potevo lasciarmelo scappare visto che si teneva “in casa”, nella mia Romagna? L’evento era rivolto principalmente alle addette ai lavori, e gli uomini si contavano sulle dita di una mano, anche se era aperto a tutti. Io però di mestiere faccio la contabile, e il rischio di perdere il mio tempo era alto, invece ho fatto bene ad andare perché: 1) Innanzitutto per la questione femminile. Le donne chiamate a fare da relatrici nei convegni sono in netta minoranza rispetto agli uomini. L’occasione di sentire tutte voci al femminile, compresa un’esperta mondiale di SEO, era molto ghiotta. Testimonianza che anche le donne possono parlare ai convegni, solo che spesso chi li organizza non vuole o non sa trovarle. Il web inoltre ha fatto nascere negli ultimi anni nuove professioni allettanti per il mondo femminile, sia per le attitudini sia per quell’elasticità nel work-life balance di cui abbiamo tanto bisogno. Molte di loro hanno detto di avere aperto partita IVA negli ultimi anni, dopo aver lungamente lavorato alle dipendenze di altri. 2) Perché gli argomenti sentiti in più modi e in più salse mi hanno dato un quadro completo del web. Sono 3 anni, da quando ho aperto il blog, che leggo, mi informo, frequento web e social network e devo dire che anche gli argomenti già sentiti in questo contesto, tutti insieme, mi hanno acceso parecchie lampadine. 3) Perché penso che oggigiorno chi vuole andare oltre il proprio orticello e vuole condividere le proprie conoscenze con altri professionisti del settore (oltre che trovare potenziali clienti) non può più esimersi da stare sul web e padroneggiare i social. Invece vedo che molti professionisti (medici, commercialisti, avvocati) non ne hanno ancora capito l’importanza. Non è un caso che Linkedin non sia stato neanche menzionato nel corso di tutta la giornata. Cosa mi ha colpito? La cosa che mi ha colpito di più è stato il concetto rimarcato più volte che al centro di tutto devono esserci le persone. Finita l’era del consumatore allocco a cui dovevi propinare i tuoi prodotti, ora il consumatore, l’utente, il fruitore vuole fare parte del tuo mondo e condividere i tuoi valori se sei azienda, oppure vuole informazione di sostanza ma in chiave fruibile se sei professionista. Poi chiaramente ci vuole tanta chiarezza, perchè non si possono più fare le cose a casoper avere una presenza seria sul web, ma ci vuole una solida strategia a prescindere dalle dimensioni aziendali. Anche se sei solo con te stesso e pensi di essere unico e irripetibile (e poi scopri che sei nell’84% dei blogger che scrive a caso) un foglio excel con un minimo di self auditing devi averlo fatto. In ogni caso per stare sul web ci vuole una precisa identità coordinata che apporti un reale valore aggiunto, e poi ci si deve armare di tempo, voglia e pazienza e i risultati arriveranno. Insomma, per essere un mondo virtuale sembra che la cosa che conta di più sia la concretezza. Alla faccia della fuffologia. Il prossimo anno tutti a Rimini, magari con qualche uomo in più o con qualcuno che nella vita fa altro. Perché nell’epoca della “Me economy” non si può più andare solo ai convegni relativi alla propria professione. Tanto prima o poi le professioni si trasferiranno tutte sul web, per cui tanto vale non farsi trovare impreparati perché allo stato attuale delle cose la strada per arrivare alla pensione è ancora molto lunga. Forse ti può interessare anche: |